sabato 13 marzo 2010

COMUNICAZIONE MARSUPIALE

La storia dell'architettura è da sempre densa di significati simbolici ed espressivi, alcuni strettamente correlati alla particolare epoca storica ed all'inconscio individuale dell'architetto, altri più universali e "decontestualizzati".

Esistono in architettura, ad esempio, delle forme che sono universalmente riconosciute, come ad esempio l'arco. L'arco non è solo una geniale maniera di disporre la materia per dirigere armoniosamente le tensioni strutturali verso il basso ma anche un'icona, un immagine che evoca emozioni profonde. Il potenziale rappresentativo dell'arco è talmente forte che , nonostante le nuove tecniche costruttive abbiano ampiamente superato le antiche limitazioni strutturali, si creano archi anche per un esigenza estetica. L'architetto cerca di interpretare, rappresentare questo sommerso interiore.

Tuttavia tra le due guerre, l’architettura monumentale era usata per esprimere la potenza di uno Stato, spesso dittatoriale, che intendeva magnificare l'autorità, il comando, la gerarchia. Per questo motivo gli architetti moderni iniziarono ad opporsi all’idea di un edificio monumentale e simbolico, a favore di un tipo di architettura strettamente pratica e funzionale.

Fu Jørn Utzon ad avere il coraggio di trasformare la Sidney Opera House in un simbolo.

Vi si riconosco gli abitanti, i visitatori, la città, il continente. E’ un'opera da questo punto di vista monumentale, ma che non ha nulla a che vedere con gli aspetti propagandistici e retori del potere. Stesse forme che coprono spazi dalle funzioni diverse, l’architettura vista non più come una macchina, come una funzione, bensì come un mezzo per comunicare.

Nella battaglia tra architettura tradizionale e d'avanguardia i protagonisti risolutivi sono stati gli architetti del movimento moderno, che pur vivendo in un determinato contesto culturale sono riusciti a promuoverne uno nuovo, frutto di una ricerca alternativa che ha dato un nuovo aspetto all'architettura. L’architettura contemporanea vuole rispondere ad una nuova esigenza di “comunicazione”. Si recupera l'idea simbolica dell'opera, abolita in precedenza dai maestri del movimento moderno, che ora assume un valore diverso rispetto al passato: non più rappresentazione del potere religioso o politico, ma opere che vogliono suscitare emozioni e stabilire un dialogo con le persone.


Due sono i punti che più hanno attirato la mia attenzione:


- L’ARCHITETTURA VISTA COME SIMBOLO

Per quanto riguarda il primo punto, ho cercato di analizzare il vero significato della parola simbolo,scoprendo cose molto interessanti. SIMBOLO è un termine che deriva dal greco symbàllo (metto insieme), e sta a rappresentare due metà di un oggetto che, spezzato, può essere ricomposto avvicinandole: in tal modo ogni metà diviene un segno di riconoscimento. Da questa primitiva funzione pratica il termine è arrivato poi a confondersi totalmente con il significato della parola SEGNO. Mentre nel segno il contenuto è del tutto diverso dalla sua rappresentazione, nel simbolo l'oggetto simbolizzato è simile alla sua espressione simbolica così come accade allo stesso modo con l'analogia.

« Il simbolo è più o meno il contenuto che esso esprime come simbolo » Hegel

Io penso che sia possibile individuare due grandi categorie: l’architettura che nasce come simbolo, che richiama alla mente immagini e idee che costituiscono il messaggio implicito e interpretabile dall'osservatore, che è quello che il progettista vuole trasmettere (museo ebraico di Daniel Libeskind, un emblema di speranza, un luogo che racconta la memoria di un popolo senza essere commemorativo); e l’architettura che diventa simbolo di qualcosa (ad esempio le Twin Towers che sono state il simbolo non solo di una città, ma della potenza economica di un’intera nazione, e dopo la loro distruzione messaggio di pace, solidarietà e memoria).



- IL CONCETTO DI COMUNICAZIONE SOGGETTIVA

E' già da tempo che seguo con interesse alcune idee pubblicitarie che vengono realizzate su internet attraverso Zooppa.

Zooppa è un nuovo modello di pubblicità fondata su Internet e sulla sua capacità di mettere in relazione persone da ogni parte del mondo. Nasce dall'idea di offrire uno spazio per la pubblicità realizzata attraverso contenuti creati dagli utenti. È legata ad un modello di business in cui persone e aziende entrano in contatto in un contesto virale basato sulla creatività e sul riconoscimento di una somma di denaro variabile per i contenuti autoprodotti. Questo significa incentivare il talento creativo di tutti coloro che solitamente non hanno voce in capitolo nel mondo tradizionale della pubblicità. Zooppa lavora con aziende a livello nazionale e internazionale, interessate a sponsorizzare i loro marchi attraverso le gare che periodicamente vengono lanciate sul sito. Sulla base delle indicazioni fornite dalle aziende committenti, gli utenti sono invitati a creare pubblicità per marchi o prodotti delle aziende in questione. Gli utenti registrati possono partecipare con diversi tipi di contributi: scrivere un'idea o una breve sceneggiatura per una potenziale pubblicità, realizzare delle pagine grafiche o dei banner con il logo dell'azienda, registrare degli spot radiofonici, produrre un'animazione o girare un video vero e proprio video.





2 commenti:

  1. Interessante la questione della pubblictà degli utenti stessi!

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  2. Bella la segnalazione di Zooppa, grazie (sono il community manager del progetto).

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